Ci poteva finire meglio

Quest’uomo che distribuisce cannoli ai suoi ospiti, rivela nel suo sguardo un’espressione sollevata che sembra dire “mi poteva finire peggio”, infatti ha appena ricevuto una condanna a soli 5 anni di reclusione , per aver “soltanto” utilizzato il suo ruolo di Governatore per favorire dei mafiosi, rivelando loro notizie su indagini in corso che li riguardavano. Festeggia quindi il fatto che non gli è stata riconosciuta l’aggravante di “concorso esterno in associazione mafiosa” che avrebbe di conseguenza aumentato gli anni di detenzione. Tutta la città che conta festeggia con lui, perché tutto resterà come prima, non essendo il Governo della Regione sul punto di cadere. Si perché lui aveva dichiarato che si sarebbe dimesso soltanto con gli aggravanti e il fatto che non gli siano stati riconosciuti, vale come assoluzione da festeggiare.

E’ una strana abitudine, sempre più popolare in Italia, alzare la posta delle accuse e sentirsi innocenti quando si viene accusati dei reati effettivamente commessi. Comunque in questo caso la cosa non ha funzionato: proprio a causa di questa foto il Governatore Cuffaro è stato costretto a dimettersi, anche se in un primo momento ha cercato di giustificarsi dicendo che quei cannoli erano lì per caso e lui stava solo spostando il vassoio. Peccato perché il sabato successivo avevamo organizzato una bella manifestazione a Palermo da Piazza Politeama alla Presidenza dell Regione, per chiedere a gran voce le sue dimissioni, e il fatto che qualche ora prima lui si sia dimesso ci ha tolto parte del piacere. Che in fondo era tutto lì. La manifestazione l’abbiamo fatta lo stesso, consapevoli che quello era l’unico momento vittorioso in una storia sempre perdente. Avrebbero vinto di nuovo loro, quelli di sempre, combinando le carte in maniera diverse.

Cuffaro nel frattempo è diventato Senatore ed ha pure accettato di non ostacolare il suo processo, sembra che di questo dobbiamo ringraziarlo, dato che altri non sono altrettanto magnanimi. Nel frattempo le carte alla Regione Siciliana si sono talmente rimescolate che sembra che Cuffaro ci abbia lasciato in dote la sua frase: “ci poteva finire peggio”. Un magistrato onesto nella giunta regionale, accompagnato da un intellettuale di sinistra e qualche altro assessore di cui non ci deve necessariamente vergognare, costituiscono attualmente quel “ci poteva finire peggio” che diventerà il nostro motto, sostituendo prima o poi il gattopardiano: “tutto cambia perché tutto resti com’è”.

E se invece “ci fosse finita meglio”? Se quest’uomo, già oggetto di indagini, non fosse stato riconfermato alla seconda legislatura, consentendo alla Sicilia una svolta storica quasi a portata di mano? Se tutte le forze spontanee che si erano messe in campo in Sicilia non fossero state ostacolate in ogni iniziativa, dagli stessi partiti della coalizione? Se fossero arrivati i soldi per i manifesti, se qualcuno avesse creduto in noi? I nostri giovani fuorisede avevano organizzato la più bella e creativa manifestazione di popolo mai vista, un treno che percorreva l’Italia, il “Rita express”, raccogliendo studenti  in ogni stazione, mille giovani che arrivarono alla stazione di Palermo al grido “non torniamo per votare, votiamo per tornare”. L’unico segretario di partito ad accoglierli, insieme ai genitori in lacrime, era quello di Rifondazione Comunista, gli altri dissero che non se l’erano sentita di chiudere una campagna elettorale perdente. Prodi andò a chiudersi in un Palazzo nobiliare con i dirigenti di partito. Forse Rita Borsellino avrebbe potuto vincere, forse riuscendo a a scardinare il controllo del voto in Sicilia, Prodi sarebbe rimasto a governare in Italia per l’intera legislatura.

Adesso all’uomo dei cannoli è finita peggio, ieri gli è stata riconosciuta l’aggravante. Nel frattempo i nostri giovani hanno ripreso il treno e in Sicilia non torneranno più. Sono partiti anche gli altri, quelli che dicevano di amare il mare e il sole. Siamo rimasti solo noi, stanchi di lottare, attaccati la sera a Skype per parlare con i nostri figli all’estero.

Si, ci poteva finire meglio.

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