13 febbraio 2011, 30.000 persone in piazza a Palermo

Mai vista tanta gente a Palermo dagli anni delle stragi, ci abbiamo lavorato un pugno di donne per 10 giorni senza l’aiuto di partiti e sindacati. La ricetta? La gente voleva solo un fischio perché non ne poteva più. Grazie Palermo, oggi mi sento meno straniera nella mia città e mi vergogno meno di essere italiana.

Ci sarà una Assemblea giovedì 3 marzo alle ore 15.00 presso
l’AULA MAGNA della Facoltà di Lettere dell’Università di Palermo

Dopo lo strepitoso successo del 13 febbraio a Palermo ci siamo prese qualche giorno per riflettere, mentre il gruppo “Se non ora quando a Palermo” su facebook ha mantenuto vivo il dibattito. Anche questo è un grande successo, significa infatti che chi è sceso in piazza, oltre a voler manifestare la propria rabbia ha il desiderio di ragionare e confrontarsi. Ecco perché ci interessa continuare, purché in modo costruttivo, creativo e propositivo. Ci siamo chieste cosa abbia spinto tanta gente a scendere in piazza, generazioni diverse, generi diversi, diverse estrazioni sociali. Crediamo che il comune denominatore sia stato il rifiuto, non tanto di un personaggio, quanto dello stile di vita che costui ha imposto (con i propri mezzi) al nostro paese. Il tema che quindi vorremmo analizzare con voi è il ruolo della donna nell’Italia berlusconiana, dividendoci se necessario per aree tematiche, ma lavorando concretamente perché si producano manifesti politici ed azioni di lotta pacifiche ed innovative. I gruppi dovrebbero lavorare in previsione di una manifestazione per il 3 o il 6 aprile, in concomitanza con l’inizio di un processo che, a nostro avviso, potrebbe giudicare non soltanto un uomo, ma uno scellerato modo di concepire la donna. Vediamoci quindi tutti, per la prima volta dopo il 13 febbraio, ringraziando il Preside della facoltà di Lettere dell’Università di Palermo che ci concede l’uso dell’Aula Magna. Non avremo molto tempo (l’aula è prenotata dalle 15 fino alle 19) quindi chiediamo di restare in tema (il ruolo della donna nell’Italia berlusconiana) e di rispettare rigorosamente i tempi di ogni intervento. Gradiremmo anche che si desse priorità a chi ha proposte concrete per azioni di lotta, soprattutto a donne e amici delle donne anonime/i e indistinte/i, chi cioè non ha ruoli di rappresentanza in partiti, sindacati e movimenti politici. Infine siate sinceri nell’indicare se parteciperete o meno (eventualmente variando il vostro “parteciperò” qualora decideste per altri impegni di non partecipare più), per ragioni organizzative abbiamo infatti bisogno di una stima quanto più veritiera possibile dei partecipanti.


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