Ogni discorso di Guglielmo ormai si relazionava a sua moglie: “No, grazie, non poso più mangiare pesche, era la mia Wanda a sbucciarmele.” “I tenerumi tua madre li cuoceva di meno.” - diceva a Elda. Poi vedendo passare Emma, allampanata di sonno con un camicione indiano: “Sta ragazza cammina come Wanda.”
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Elda cap. 47, Foglie al vento
“Ragazzi, fece Elda più ragionevole – dateci il tempo di ricevere il colpo - quando avevo la vostra età credevo che il massimo della trasgressione fosse rappresentato dai rapporti prematrimoniali. Noi di questi discorsi non riusciamo a capire nulla.” “Andiamoci con calma” - fece Pietro girandosi verso di loro e cercando di rientrare in se - ma non lo sapete che con questa roba si muore?” “E perché non lo dici a zio Giulio, con tutto il whisky che si beve?” - fece Ruggero. “Sei un insolente villano!” - urlò Pietro “Ruggero, questo colpo basso da te non me l’aspettavo.” - fece Elda. “Mi state facendo sentire male!” “Papà scusa, ma perché te la pigli con tutti e due? Io che c’entro? Io in quella lista non ci sono.” - disse Dario “Ma quanto sei fifone – gli rispose suo fratello
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Elda cap. 46, Perdite
Ignazio afferrò la cornetta e ascoltò l'ultima parte della conversazione, gli si ammollarono le gambe e si buttò nel divano, impietrito, a guardare il vuoto.
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Elda cap.45, Le botte
Pietro cercava disperatamente di avvertire suo fratello dal telefono a gettoni dell’ospedale mentre Elda, nei corridoi del pronto soccorso, si occupava di Ottavia in preda a uno stato di shock, assolutamente comprensibile.
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Elda cap. 44, Il 1968 a Palermo
In autunno quasi tutti i licei e le facoltà universitarie furono occupate dagli studenti. Davide dormiva nelle aule del Cannizzaro, Ruggero in quelle del liceo classico Garibaldi, mentre Emanuele prendeva possesso con i suoi colleghi dei corridoi lugubri della facoltà di Ingegneria.
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Elda, cap 43, Prima Comunione
Nel silenzio che si era creato all’uscita dei bambini, Giulio stava lottando con due tizzoni che facevano troppo fumo, con la testa infilata per metà dentro il camino e da lì, con la voce mischiata al tabacco della sua pipa, buttò giù: “Buon divertimento! E che risposta date domani mattina? Quando finì di sistemare i ciocchi di legna e girò la testa verso Elda, Pietro, Ottavia e Ignazio, si trovò fulminato dai loro sguardi. Era facile per lui criticare ogni scelta sui figli, tanto lui di figli non ne aveva! “Su… ragionateci un momento… non vedete che i bambini si sentono diversi dagli altri? Già è difficile per noi adulti, ma noi l’abbiamo scelto, loro devono subire le nostre decisioni senza capire cosa significano.”
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Elda cap. 42, Il Boom
Le due cognate sposavano nuove teorie pedagogiche volte a responsabilizzare i bambini, concedendo loro il massimo della libertà. Ottavia aveva un’intensa vita sociale fra vernissage, concerti, presentazioni letterarie e rassegne cinematografiche e quando era a casa stava nel suo studio a dipingere o a scrivere recensioni. Elda spendeva quasi tutta la giornata fuori casa fra il lavoro al giornale e l’attività di sezione. La sera le due case ricevevano fino a tardi, non proprio occasioni formali anzi, veniva gente di ogni tipo vestita in qualsiasi modo.
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Elda cap. 41, Il giornale
Scesero al sotterraneo, sembrava un vero inferno dantesco, scarso di luce e con i muri intrisi di una fuliggine grigiastra; tutto era grigio, dai vetri alle macchine, dalle facce ai grembiuli. Al centro c’era una gigantesca rotativa che faceva un rumore martellante, mentre intorno si aggiravano folletti ghignanti, gli unici a non avvertire quell’inquinamento acustico e ambientale.
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Elda cap. 40, La campagna
La domenica seguente si organizzò una spedizione aggiungendo al gruppo anche Ignazio, che da Deputato Regionale era l’unico che poteva chiedere un mutuo. La masseria era leggermente in collina e si arrivava da una trazzera costeggiata da cipressi, era maggio e in lontananza si vedevano degli edifici quadrati che si affacciavano su una corte, il più grande aveva una sua eleganza con un intonaco rosa screpolato su cui erano tracciati dei grossi rettangoli e una specie di smerlo sulla sommità, per gran parte ricoperta di glicine. “Ma è un posto stupendo!” – fece Ottavia.
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Elda cap. 39, Il circolo del cinema
Il circolo divenne il luogo preferito dei giovani palermitani al punto da essere corteggiato da altri gestori di cinema. Per la stagione 1951-52 stava in cartellone La Terra Trema di Luchino Visconti che conteneva un messaggio politico molto esplicito, la censura si accanì contro la pellicola al punto che il circolo ebbe proibizione di trasmetterla in città. I giovani soci però riuscirono a gabbare i censori proiettandolo in un piccolo cinema di Monreale e assicurandosi centinaia di spettatori col solo mezzo del passaparola.