«Senzaterra» ha il merito di innalzare lo struggimento dei Siciliani ad un livello più collettivo e geograficamente condiviso, qualcosa con cui sempre più dovremo confrontarci, domandandoci dov'è la nostra terra e qual è il posto in cui potersi sentire meno stranieri. Spero che in futuro questo possa essere un luogo geografico e non soltanto dell'anima.