L’anno scolastico dei miei esami di maturità fu il 1974/75 quando, a seguito di una recente riforma ministeriale, gli esami si erano trasformati da incubo a piacevole occasione di approfondimento. Si trattavano due materie allo …
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Io, Elio Vittorini, i miei professori e la gioia di una buona conversazione
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Elda cap. 49, Emma
Le fotografie erano state scattate dalle finestre di quella veranda, erano leggermente scure, le inquadrature non erano ben centrate e la stampa era sgranata, era decisamente il lavoro di una principiante, ma dietro quell’organizzazione rudimentale poteva esserci una passione e si ricordò della frase di Giulio.
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Elda cap. 48, Uno dopo l’altra
Ogni discorso di Guglielmo ormai si relazionava a sua moglie: “No, grazie, non poso più mangiare pesche, era la mia Wanda a sbucciarmele.” “I tenerumi tua madre li cuoceva di meno.” - diceva a Elda. Poi vedendo passare Emma, allampanata di sonno con un camicione indiano: “Sta ragazza cammina come Wanda.”
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Elda cap. 47, Foglie al vento
“Ragazzi, fece Elda più ragionevole – dateci il tempo di ricevere il colpo - quando avevo la vostra età credevo che il massimo della trasgressione fosse rappresentato dai rapporti prematrimoniali. Noi di questi discorsi non riusciamo a capire nulla.” “Andiamoci con calma” - fece Pietro girandosi verso di loro e cercando di rientrare in se - ma non lo sapete che con questa roba si muore?” “E perché non lo dici a zio Giulio, con tutto il whisky che si beve?” - fece Ruggero. “Sei un insolente villano!” - urlò Pietro “Ruggero, questo colpo basso da te non me l’aspettavo.” - fece Elda. “Mi state facendo sentire male!” “Papà scusa, ma perché te la pigli con tutti e due? Io che c’entro? Io in quella lista non ci sono.” - disse Dario “Ma quanto sei fifone – gli rispose suo fratello
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Elda cap.45, Le botte
Pietro cercava disperatamente di avvertire suo fratello dal telefono a gettoni dell’ospedale mentre Elda, nei corridoi del pronto soccorso, si occupava di Ottavia in preda a uno stato di shock, assolutamente comprensibile.