Si tratta di un stranissima coincidenza, ma sembra che quando descrivevo nei minimi particolari la degenza in un tubercolosario di Rita, la protagonista del mio romanzo Le Cicatrici d’oro, io avessi dentro di me un …
-
-
Il piccolo microbacillo che è in me
-
Io, Elio Vittorini, i miei professori e la gioia di una buona conversazione
L’anno scolastico dei miei esami di maturità fu il 1974/75 quando, a seguito di una recente riforma ministeriale, gli esami si erano trasformati da incubo a piacevole occasione di approfondimento. Si trattavano due materie allo …
-
La memoria in quello sguardo
Era un pomeriggio di primavera del 1980, io avevo 23 anni e lui 56, dieci di meno della mia attuale età; tornavo dal mare e da una giornata piacevole quando, alzando gli occhi da un …
-
Matilde
E improvvisamente, dal vuoto che ha lasciato, ti rendi conto di aver trascorso gli ultimi 12 anni con una persona di 5 chili che comunicava con lo sguardo e i movimenti del muso, ed erano …
-
Il negozio sotto casa
il negozio del futuro dovrebbe essere molto simile all'emporio del passato, un punto di smistamento del commercio, in cui scegliere, stilare ordini da un computer, riceverli, ma anche un luogo dove incontrarsi e svolgere insieme alcune attività.
-
Le pietre di una città
Le pietre raccontano anche se sul basolato è stato versato l'asfalto, ma tutti coloro che hanno solcato le mie strade camminano con me.
-
Mario Lovergine
Mario Lovergine se n’è andato l’antivigilia di questo Natale, era nato a Bari nel 1942 ed è stato grafico, illustratore, designer, ceramista, scenografo e maestro.Era arrivato a Firenze nella metà degli anni sessanta, per studiare …
-
Decalcomanie
Nella mia infanzia si decorava con le decalcomanie ad acqua. Si trattava di bustine di figurine in vendita nelle cartolerie, con decorazioni floreali o infantili. Bisognava ritagliare la figura desiderata, bagnarla alcuni secondi in acqua …
-
La perdita
Con un fratello ci sono frasi, nomi, sguardi, che nessun altro potrà mai capire: quella parola che ti fa scoppiare dal ridere all’unisono dal un lato all’altro di una tavolata di Natale, perché fa parte di un tuo "lessico famigliare", che poi diventa struggente quando si resta soli, questo è il senso della perdita.
-
Le tracce di un addio
E' curioso che un social network nato per condividere aggiornamenti su parties & happy hours, possa tanto facilitare la vita a chi si accommiata da questo mondo, consentendo una sorta di terminalità delle relazioni sociali.