Dai balconi si affacciava la gente e molti, tantissimi, scendevano in strada e si univano alla catena. Si vedevano moltissimi lenzuoli alle finestre e ai balconi, alcuni scritti, altri semplicemente bianchi. Ai crocicchi delle strade c’erano gruppi che aspettavano la catena per unirsi: boyscout in divisa, preti con i propri parrocchiani; poi i gruppi diventarono folle di persone. La maggior parte di quella popolazione non riuscì mai ad arrivare a destinazione, tanto era affollato quel tragitto di oltre due chilometri, che poi in via Notarbartolo si trasformava in una calca impenetrabile.
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Elda cap. 54, L’attentatuni
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23 maggio 1992
Il mio contributo a questo ventitrè maggio in tempo di Coronavirus, in cui non possiamo andare come ogni anno all’albero Falcone per il nostro minuto di silenzio, è un estratto dal romanzo Elda, vite di …
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Un destino reversibile, mafia, antimafia e società civile a Palermo
La storia della mafia è narrata dagli avamposti della sua opposizione, raccontando quindi i piccoli e grandi eroi dell'antimafia, con la descrizione minuziosa di una battaglia che sembra non avere fine, in un destino che gli autori scaramanticamente chiamano "reversibile".
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Il dolore non è passerella
A mani nude i magistrati sono stati uccisi, a mani nude poliziotti e carabinieri hanno cercato nei crateri del tritolo i corpi dei loro colleghi, a mani nude preti coraggiosi sono stati abbandonati nelle loro periferie e poi uccisi o trasferiti, a mani nude i giovani coltivano la terra confiscata alla mafia per vedere i loro raccolti distrutti, a mani nude altri giovani vanno via. A mani nude sono morti giornalisti, sindacalisti, imprenditori, liberi pensatori.
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23 maggio 1992
L’avevo deciso una mattina del 1986 quando, incinta della mia prima figlia, avevo fatto delle analisi cliniche al mattino presto. Poi ero andata a sedermi al bar Ciros, in via Notarbartolo, a fare colazione, erano …