Il 10 luglio 2023 si sono celebrati gli ottant’anni di quella che in gergo militare fu chiamata “Operazione Husky”, che portò alla liberazione della Sicilia da parte delle truppe angloamericane e costituì il primo approdo …
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La mafia e lo sbarco degli alleati
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Elda a Palermo, all’Atelier Co-Work di via XX Settembre
“Elda, vite di magnifici perdenti” di Maria Adele Cipolla, dopo 18 anni torna nel luogo in cui è stato pensato e scritto, durante una turbolenta stagione di incontri carbonari. Ne parleranno con l’autrice Antonio Riolo e Marco Pomar, letture di Maurizio Spicuzza, come allora saranno di conforto bibite e biscottini. #eldavitedimagnificiperdenti #mariaadelecipolla #progettoelda #romanzostorico #romanzoillustrato #palermo #sicilia #sagafamiliare #sagasiciliana
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Il passaparola
E alla fine non c’è miglior pubblicità del passaparola, di chi ti consiglia un libro perché poi ne vuole parlare con te, magari aggiungendo “ero triste alle ultime pagine, perché la mia lettura stava finendo”. …
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Elda cap. 36, Elda e Pietro
C’era voluta una grande vittoria per dare a quei ragazzi il coraggio di dirsi la verità, avevano atteso per mesi quel momento e volevano goderselo tutto, nient’altro aveva importanza, nemmeno la fine di una monarchia.
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Elda cap 35, Un matrimonio diverso
Quel giorno lo sposo mostrava tutta la gioia che aveva in corpo, abbracciava continuamente Ottavia guardandola compiaciuto, era felice di avere attorno tutte le persone che gli erano care, poter vedere riuniti i suoi genitori, la sua nuova famiglia e i compagni del partito; in fondo, pensava Elda osservandolo, a suo modo sarebbe stato un marito affettuoso e Ottavia aveva sufficiente allegria per tutti e due.
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Elda cap 34, La Redazione
Ci volevano due sguardi benevoli per sopportare la vista della Palermo devastata, violentata, stravolta: della chiesa di Santa Lucia al Borgo, completamente distrutta, si vedevano soltanto le colonne ioniche, via Emerico Amari aveva palazzi crollati per metà o del tutto e per terra i cumuli di macerie costringevano le biciclette a contorti passaggi obbligati. Elda e Pietro, come gli altri ragazzi italiani di quel dopoguerra, sembravano cuccioli svezzati nello spazio angusto di una tana, per difendersi da un predatore sempre diverso e sempre in agguato: bombe, soldati tedeschi e poi soldati americani. Avevano le zampe che volevano scalciare perché nulla era ancora stato loro concesso dei desideri della giovinezza, come correre a perdifiato, schiamazzare per strada, ridere sotto un lampione.
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Elda cap. 33, Con papà
“Ti prego! Non c’è bisogno che parli a tuo padre come se fossi a un comizio. Io posso anche darti ragione... ma che bisogno c’è di urlare con le bandiere in mano? Sovvertire tutto? Avete ragione, il fascismo è stato un completo disastro, ma non possiamo passare da una dittatura all’altra! I comunisti sono intransigenti, violenti, non è questa la maniera di cambiare le cose!”
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Elda cap. 32, I compagni
Chiunque popolava quelle stanze aveva i pugni stretti in tasca e la frustrazione di non poter partecipare direttamente alla lotta partigiana, con la consapevolezza che la storia stava decidendosi altrove. Anche se lise e accomodate, le giacche erano sempre scure, spesso accompagnate ai baffi, ai capelli pettinati all’indietro e alle sigarette senza filtro fumate con smodatezza... I giovani dirigenti cercavano masse da coinvolgere nella rivoluzione e in Sicilia potevano trovarle soltanto nelle campagne, anche se il partito sembrava restio a coinvolgere i contadini. Erano perciò determinati a imporre una linea che ripartisse dalle antiche lotte dei Fasci Siciliani
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Elda cap. 31, La vita nuova
L’antifascismo era ormai scontato e quei ragazzi avevano un’energia incontenibile, erano fieri e malvestiti e passeggiavano lungo la via della Libertà respirando l’aria di una vita da conquistare, finalmente! Mentre all’orizzonte s’intravedevano vincoli da spezzare e libertà da ottenere: via la monarchia e sì al voto anche alle donne.
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Elda cap. 29, Accordi difficili
Erano seduti al solito bar, Elda guardava fuori, ormai sembrava che non riuscisse ad ascoltarlo senza distrarsi con quel panorama, la vista del via vai in quella Piazza le dava la forza di rispondere.