Il passaparola

E alla fine non c’è miglior pubblicità del passaparola, di chi ti consiglia un libro perché poi ne vuole parlare con te, magari aggiungendo “ero triste alle ultime pagine, perché la mia lettura stava finendo”. Un contagio lento, di nicchia, da “coda lunga del mercato”. Un passaparola di letture più che di acquisti, che poi è quello che un autore desidera: essere letti, comunicare la propria empatia, trasmettere i propri sentimenti, fare in modo che i personaggi delle tue storie rivivano nell’immaginario di altre persone. Ecco perché “Elda, vite di magnifici perdenti” è nato inizialmente come dono ai lettori in un momento difficile, quello della pandemia, ed è ancora disponibile in questo blog. Ma so anche che molti che l’hanno letto dal web, nelle notti insonni del lockdown, poi hanno avuto desiderio di tenerlo fra le mani, sfogliarne le illustrazioni, ascoltarne il fruscio della carta.

Elda è arrivato all’ultimo Salone del Libro di Torino e continua a conquistare lettori.

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