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Maria Adele Cipolla

Scritti e riflessioni dalla frontiera d'Europa

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  • Tag: Sicilia

  • Il passaparola

    Posted by Maria Adele Cipolla on 14 Giugno 2022

    E alla fine non c’è miglior pubblicità del passaparola, di chi ti consiglia un libro perché poi ne vuole parlare con te, magari aggiungendo “ero triste alle ultime pagine, perché la mia lettura stava finendo”. …

    #progettoelda, Capitoli #progettoelda
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  • Le Cicatrici D’oro

    Posted by Maria Adele Cipolla on 18 Dicembre 202129 Novembre 2022

    Si tratta di un romanzo storico ambientato in Sicilia a metà degli anni Sessanta, prima dell’onda ribelle dei moti studenteschi. Rita è moglie e madre ideale nella Palermo borghese quando, improvvisamente, il suo mondo ovattato va in pezzi.

    Le cicatrici d'oro
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  • Il senso dei palermitani per la terra

    Posted by Maria Adele Cipolla on 6 Marzo 20214 Marzo 2021

    Il verde a Palermo è quindi carbonaro, si impone in modo sovversivo approfittando della mancata vigilanza, esplode in forma erbosa fra le pietre dei basolati, ciuffi di cappero si insinuano fra le pietre dei muretti, arbusti di fico fuoriescono dai buchi dell'asfalto, viti coltivate fra le sporcizie di un marciapiede e poi poi avviate ad arrampicarsi lungo il tubo della gronda per tre o quattro piani.

    L'ultimo albero di Rapa Nui, Palermo, remota frontiera
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  • Elda cap. 40, La campagna

    Posted by Maria Adele Cipolla on 23 Settembre 202022 Settembre 2020

    La domenica seguente si organizzò una spedizione aggiungendo al gruppo anche Ignazio, che da Deputato Regionale era l’unico che poteva chiedere un mutuo. La masseria era leggermente in collina e si arrivava da una trazzera costeggiata da cipressi, era maggio e in lontananza si vedevano degli edifici quadrati che si affacciavano su una corte, il più grande aveva una sua eleganza con un intonaco rosa screpolato su cui erano tracciati dei grossi rettangoli e una specie di smerlo sulla sommità, per gran parte ricoperta di glicine. “Ma è un posto stupendo!” – fece Ottavia.

    #progettoelda, Capitoli #progettoelda
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  • Elda cap. 27, Pane e Panelle

    Posted by Maria Adele Cipolla on 8 Agosto 20207 Agosto 2020

    ...alla sede dell’AMGOT di via Bari c’è bisogno di personale per coordinare lo smistamento degli aiuti, sono sicura che sarai all’altezza di quel lavoro.” Teresa non dovette faticare a ottenere il posto per la cognata, che si rivelò una lavoratrice precisa e instancabile, riuscendo anche a farsi rispettare. Capiva tanti aspetti della guerra e della ricostruzione e contribuiva all’economia della famiglia. Ogni giorno, tornata a casa, aveva un gran raccontare a tutti.

    #progettoelda, Capitoli #progettoelda
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  • Elda cap. 19, In treno

    Posted by Maria Adele Cipolla on 11 Luglio 2020

    Da frasi mozze che rimbalzavano dal vagone limitrofo Elda riuscì ad avere una testimonianza diretta del terrificante bombardamento del 9 Maggio. “…ero alla marina di Aspra a cercare del pesce, quando ho visto quasi trecento aerei che volavano verso la città…” diceva la voce di una donna. “…erano neri, non si contavano più…” questa sembrava la voce di un ragazzo. “…una colonna alta e rossa si è levata sulla città, una nebbia enorme!” questa era la stessa donna e dalla voce distinta le ricordava sua madre. “…le bombe sembravano chicchi di grandine, continuavano fitte senza smettere…” era di nuovo il ragazzo. “E la nebbia bianca che saliva sembrava il vapore dell’incenso.” continuava la signora. “Iera rrussa![2]“ questo proveniva da un colloquio parallelo fra due contadini. “…copriva perfino i monti attorno alla città.” precisava la signora. A questo punto un giovane in piedi accanto a lei le rivolse direttamente la parola per inserire il suo commento: “La città è finita! Dicono che il porto sia stato completamente distrutto e anche la stazione, dicono che sono crollate più di mille case e che neanche si sa quanti sono i morti. D’altro canto chi le deve dissotterrare? L’esercito sta fuggendo e non ci sono forze sufficienti. Con questo caldo c’è anche il rischio che arrivi qualche epidemia. Per giorni e giorni siamo rimasti con la linea ferroviaria interrotta in più punti, anche quella telefonica.”

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  • Elda cap. 17, Nei feudi

    Posted by Maria Adele Cipolla on 4 Luglio 20204 Luglio 2020

    L’automobile portò le due donne in tre feudi, ognuno dei quali aveva un nome e nel quale la famiglia possedeva una casina arredata con bei mobili ottocenteschi, sempre tenuta pulita e pronta a ospitare qualcuno dei proprietari che si fosse voluto fermare lì per la notte. In realtà quelle case aspettavano trepidanti ospiti che non vi albergavano mai, mentre sembrava che non ci fosse posto per i lavoratori della terra, che infatti dormivano nelle stalle. Questa miseria era lo specchio della ricchezza dei salotti di paese e città e Elda poteva solo stare zitta

    #progettoelda, Capitoli #progettoelda
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  • Elda cap. 16, Oltre il salotto

    Posted by Maria Adele Cipolla on 1 Luglio 2020

    La Principessa raccontava soltanto quello che gradiva, evitando di addentrarsi troppo in profondità nel proprio privato, i codici di quel rapporto si stabilirono utilizzando ancora una volta il potere intuitivo che avevano trovato nel pomeriggio dell’incidente. Elda capiva perspicacemente i confini di una confidenza che si caricava di sentimenti silenziosi giorno dopo giorno e, come per un processo naturale, il salottino si animò di un rapporto a due che escludeva le altre donne.

    #progettoelda, Capitoli #progettoelda
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  • Elda cap. 15, lezioni di letteratura

    Posted by Maria Adele Cipolla on 27 Giugno 2020

    “Vede signorina questo non è un romanzo, Guerra e Pace è il romanzo, dove ci sono storie umane che possono certamente interessare, anche divertire, ma solo chi riesce a vedere al di là di esse può accedere agli strumenti per capire i testi classici della letteratura europea. Io credo che lei, con dei buoni insegnamenti, potrebbe varcare questa soglia.”

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  • Elda cap 14, Il salotto della Principessa

    Posted by Maria Adele Cipolla on 24 Giugno 202029 Giugno 2020

    L'anziana nobildonna era caduta come una gigantesca marionetta improvvisamente privata dei suoi fili e il suo sguardo supplichevole e vergognato esprimeva una richiesta d’aiuto, discreto se possibile. Successe così una cosa imprevedibile: con una serie di lampi fra le due intelligenze, fatti di sguardi e di pensieri, s’instaurò in un attimo una comunicazione che autorizzò l’impertinente ragazza a compiere un atto che poteva essere giudicato come irresponsabile.

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