Confesso di essere rimasta senza parole dopo l’ultima batosta elettorale, ecco perché il mio blog si è fermato per qualche settimana. La giornata di ieri tuttavia presenta una concentrazione di brutte notizie che non possono essere ignorate, soprattutto da una come me che con la mafia è costretta a convivere. Posso mettere tutto sullo stesso piano: le due bambine lasciate a terra dal pulmino della scuola di una città governata dalla Lega, perché i genitori non avevano pagato la retta; il segretario del partito di opposizione che urla atterrito alla prospettiva di urne anticipate (non dovrebbe augurarsele?); l’ennesimo omosessuale massacrato di botte; la lega che minaccia di mettere le mani sulle banche e discriminare gli insegnanti meridionali; Emergency trattata come covo di terroristi ; il senatore Marcello Dell’Utri che confessa candidamente di far politica per difendersi dal carcere (con un appannaggio pagato dal contribuente) ed infine, ciliegina sulla torta, il Premier che indica Roberto Saviano come responsabile dell’immagine negativa dell’Italia all’estero. Ci sarebbe da restare senza parole per altre due settimane e giuro che scrivere questo post è davvero difficile. Recuperando un po di pazienza posso ricordare che una settimana fa a Palermo è stato annullato un importante convegno medico a causa dello schifo provato dagli organizzatori di fronte a quella spazzatura targata PDL (la nostra municipalizzata che si dovrebbe occupare della spazzatura è al centro di uno scandalo che vede coinvolto il sindaco Diego Cammarata, della casa della Libertà) di cui ovviamente i telegiornali di grande ascolto preferiscono non parlare. Di questa immagine negativa dell’Italia Roberto Saviano non era certamente responsabile, il partito del Premier invece si. Posso citare la vergogna che provo ogni volta che vado all’estero, quando i miei amici e parenti citano sbeffeggiandolo l’uomo che sventuratamente mi governa. Se qualcuno cita invece Saviano è per infondermi un motivo di orgoglio nazionale, per rassicurarmi sul fatto che in Italia ci sono gli anticorpi capaci di combattere il malaffare che si annida nella cosa pubblica. Questo è ovviamente il punto, tanto è vero che il nostro Berlusconi si indigna nel giorno in cui per il suo sodale Dell’Utri (sotto processo per i suoi rapporti con la mafia) viene richiesto un aumento di pena. Scendendo poi nei particolari mi chiedo perché Berlusconi se la prenda soltanto con Gomorra e la Piovra e non con la famosissima serie Il Padrino o meglio ancora con Il capo dei capi, una fiction tv in 6 puntate andata in onda fra ottobre e novembre 2007 su Canale 5 (per chi non lo ricordasse, emittente televisiva di cui è proprietaria la famiglia Berlusconi), dove di Totò Riina si narravano gesta, amori e patimenti in modo tanto partecipe che i mafiosi dell’Ucciardone non si persero una puntata. Alcuni critici si interrogarono allora se fosse il caso umanizzare in questo modo dei delinquenti, e il dibattito è ancora aperto analogamente a quello che riguarda la serie americana I Soprano. Al contrario il paziente lavoro di alfabetizzazione alla legalità condotto da Roberto Saviano dà molto fastidio alla malavita organizzata, soprattutto perché lo scrittore è molto competente in materia, ha il dono di saper parlare ai giovani e riscuote un enorme consenso in Italia e all’estero.
Io vivo a Palermo e per capire se un mio concittadino è di quelli che con la mafia vuole convivere mi basta interrogarlo sui mali della nostra città, se al primo posto viene il traffico (vi ricordate il film Jonny Stecchino?) ho la certezza che il mio interlocutore è di quelli che non vede, non sente e non parla, uno come il nostro Premier.
Cito al riguardo:
il divertente Buongiorno di Massimo Gramellini
Il dovere del Verbo, editoriale del 18-4-2010 di Barbara Spinelli
Cara Maria Adele, condivido pienamente quanto hai scritto, dirò di più hai dato voce al mio sconforto. Troppo spesso la nausea per quanto accade e quanto ci circonda mi obbliga per sopravvivere a cercare rifugio in spazi privati “salvi”. Ti ringrazio invece per dare parole a tutto questo.
P.S. Non sapevo di “Elda”, complimenti, lo leggerò al più presto.