A proposito nella narrazione a due livelli che tende a mostrare una superiorita’ culturale dell’occidente “bianco, moderno e sviluppato”, non capisco perche’ non si pongano i giusti riflettori sulla condizione di schiavitu’ e mortificazione in cui sono costrette le donne israeliane che hanno la sventura di nascere nelle comunita’ ortodosse di destra, presenti in America e in Israele (queste ultime, anche se con un peso elettorale minoritario, riescono a orientare la politica dell’attuale governo Nethanyhau), con forme di violenza del tutto simili a quelle subite dalle donne iraniane. Parlo per testimonianza diretta perche’ quattro anni fa mi sono ritrovata in un volo New York-Roma con una folta comitiva di ultraortodossi ebrei in transito per Gerusalemme.
Nove ore di volo gomito a gomito sono abbastanza per comprendere lo stato di terrore della giovane madre che avevo accanto, a cui era vietato rivolgermi la parola; il suo era un abbigliamento monacale e indossava una parrucca orribile per nascondere il cranio che le era stato rasato al momento del matrimonio, aveva una carrettata di figli che doveva governare da sola mentre il marito (che non le rivolgeva ne’ una parola ne’ uno sguardo), era impegnato con gli altri uomini in preghiere plateali che impedivano il passaggio lungo il corridoio dell’aereo.
Ho raccontato questa esperienza al ritorno dal mio viaggio, dopo essermi documentata e aver scoperto aspetti (che riporto in basso) ancora piu’ inquietanti di queste comunita’, aspettandomi le stesse reazioni che si hanno di fronte all’imposizione del velo islamico o delle mutilazioni gentitali, invece il nulla, come se Israele non dovesse mai essere messo in discussione.
Mentre l’occidente sostiene le donne iraniane che si ribellano al velo, finge di non vedere queste donne, eppure gran parte di loro vive a New York sotto gli occhi delle femministe americane. Dovremmo sperare che trovino da sole un filo di coraggio per ribellarsi alle regole della loro comunita’, ma si tratta di una violenza psicologica che le segue dall’infanzia, mentre il mondo muto sta a guardare, pena l’accusa di antisemitismo.
Ecco i particolari piu’ agghiaccianti: costrizione a matrimoni
combinati, mortificazione del corpo delle donne per non indurre in tentazione i mariti, che le possono toccare al solo fine della procreazione, divieto alle donne di istruirsi ma obbligo a mantene le famiglie (numerosissime perche’ di figli ne devono partorire carrettate per ripopolare la razza)
mentre i mariti hanno il compito di pregare per l’intera giornata. Le bambine nascono e crescono in questo contesto e sanno quale sara’ il loro destino, senza poter ribellarsi. Un lavaggio del cervello degno delle peggiori sette religiose.
