Per non dimenticare “L’Ora”

La copertina del volume

E’ stato recentemente presentato a Palermo il volume L’Ora edizione straordinaria, il romanzo di un giornale raccontato dai suoi cronisti, edito dalla Biblioteca centrale della Regione Siciliana. Una raccolta di 250 pagine ricca di fotografie e testimonianze sulla storia di un quotidiano che ha segnato la storia di Palermo dal dopoguerra fino ai primi anni novanta del secolo scorso.

La redazione del volume si deve ad un gruppo di ex redattori che, con amore e generosità, hanno raccolto memorie preziose che altrimenti avrebbero lasciato nell’oblio la storia di un glorioso quotidiano del pomeriggio.

Il cofanetto in due volumi “Accadeva in Sicilia” in cui Vittorio Nisticò racconta i suoi anni a L’Ora

Una parte di questa storia era stata raccontata da Vittorio Nisticò, il direttore che nel dopoguerra aveva preso le redini del giornale determinandone una svolta. Il quotidiano, di proprietà del Gruppo Editoriale Rinascita che allora faceva capo al PCI, lavorò alla formazione di una coscienza civile senza mai voler essere un organo di Partito. Quello di Nisticò era un racconto personale e possiamo dire che questa nuova raccolta di memorie ne è un completamento, inanzitutto perché segue la storia del giornale fino alla sua chiusura, proprio nell’infausta stagione delle stragi del 1992; poi perché è un racconto corale, obiettivo e aggiornato.

Le foto degli ex redattori de L’Ora che hanno collaborato per la redazione del volume

Non è affatto un’operazione nostalgica, anche se tanti (me compresa) non hanno resistito a momenti di commozione per il ricordo di tempi e persone che non ci sono più. E’ invece una doverosa testimonianza di cui si sentiva il bisogno, come giusto riconoscimento per un’esperienza fondamentale della nostra città, un quotidiano che uscì di scena lasciando nei suoi lettori rabbia e amaro in bocca. La sua presenza è stata per tanti anni un argine alla cultura mafiosa e manigliona della nostra regione, un punto di riferimento politico e culturale che non è stato purtroppo rimpiazzato.

La targa apposta alla parete dell’ex palazzetto de L’Ora

Il gruppo che ha curato la redazione del volume si è anche fatto promotore di altre iniziative volte a togliere dall’oblio il L’Ora: l’intitolazione della strada su cui affacciava il portone che conduceva agli uffici, la redazione e la tipografia (il palazzetto adesso è occupata dall’agenzia delle entrate, non poteva finire peggio), una targa che ricorda Vittorio Nisticò e i redattori del giornale uccisi dalla mafia, una serata al Teatro Santa Cecilia, con letture, memorie e brani di Jazz.

Il gruppo di redattori che ha curato il volume e le altre iniziative che riguardano il L’Ora
Giuliana Saladino, storica firma del giornale L’Ora

Insieme ad una mostra fotografica, il volume è stato presentato nelle sale della Biblioteca Regionale, luogo che conserva gli annali de L’Ora e che io frequento spesso, proprio per attingere da L’Ora informazioni per i miei romanzi. Quelle per me sono giornate bellissime, dove rientro in contatto con una redazione che confesso di aver frequentato molto, per storia personale e familiare. Troppe sono le memorie ma due persone soprattutto ricordo con affetto e nostalgia, Giuliana Saladino e Angela Fais.

Giuliana Saladino, redattrice e opinionista del giornale L’Ora, figura di riferimento fra gli intellettuali di sinistra palermitani; autrice di saggi e romanzi che hanno avuto eco internazionale; animatrice del Comitato dei lenzuoli, nato all’indomani della Strage di Capaci. Assessora alla Cultura della seconda Amministrazione Orlando, purtroppo per poco tempo.

Angela Fais, segretaria di Redazione del giornale L’Ora

Angela Fais, Angelina nostra, scomparsa giovanissima nella tragedia di Montagna Longa, era la segretaria di redazione del Giornale L’Ora. Intelligentissima, colta, amata da tutti, ci manca da quel maledetto 5 maggio 1972. Dalla sua stanza passavano tutti e lei teneva banco, animava, imbeccava, contenerla nel ruolo di segretaria sarebbe riduttivo.

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