
Se la democrazia è una forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che ne esercita la sovranità attraverso istituti politici diversi, l’11 maggio 2019, nel sistema di bilanciamento e garanzia della Repubblica Italiana si sono viste in azione alcune forze che ne hanno minato le fondamenta. E’ stato toccato il punto più basso di democrazia dal giorno della liberazione del territorio nazionale dal Nazifascismo, sappiano chi sono i responsabili anche se al momento solo una persona si è assunta la paternità dei fatti.
Ciò che è successo è noto agli Italiani ma vale la pena riepilogarlo: per commemorare la Giornata della Memoria, alcuni Studenti delle prime classi di un Istituto tecnico della mia città hanno preparato con cura e amore un power point. Io immagino le loro ricerche, la scelta dei fatti più rappresentativi e delle foto più attinenti, della commovente poesia di Emily Dickinson sul valore della memoria, la registrazione delle proprie voci, sia di colui che sapeva ben modularla che di chi si sentiva impacciato, e l’intelligente accostamento del transatlantico Saint Luis con l’imbarcazione di migranti bloccata negli stessi giorni al porto di Palermo. Ne è venuto un piccolo capolavoro che per me è un segno di speranza, la cosa più bella di una vicenda ignobile, perché prodotta da ragazzini di un istituto Tecnico dell’estremo Sud, quella frontiera dove per l’istruzione si spende meno che altrove.
Il video è stato proiettato in aula magna con grandi applausi e il dissenso di qualche livoroso studente di destra, che ha espresso il suo disappunto sui social network. Il post è rimbalzato nei profili di vari aderenti a Casa Pound fino ad arrivare all’attenzione del sottosegretario alla cultura Leghista Lucia Borgonzoni, quella che orgogliosamente dichiara di non leggere nulla, ma va a caccia di post pieni d’odio. Infatti ha amplificato il livore dello studente di destra, minacciando di prendere provvedimenti e inviando e-mail di fuoco a funzionari ministeriali affinché si attivassero a sanzionare pesantemente il fatto. Si sa che il Preside di quella scuola, saggiamente, si è rifiutato di prendere provvedimenti contro l’accaduto, e poteva finire lì.
Invece dopo qualche giorno all’Istituto Tecnico ndustriale Vittorio Emanuele Terzo, che già subisce il nome di chi si è macchiato della promulgazione delle leggi razziali, è arrivata la Digos ad interrogare docenti e studenti. L’azione di bassa polizia ha poi avuto il conforto del Provveditore agli Studi di Palermo, che ha sospeso dall’insegnamento per 15 giorni la Professoressa Rosa Maria Dell’Aria, di 63 anni, docente di italiano da quaranta, rea di non aver censurato gli studenti.
Non mi sembra che fra i ruoli degli degli Uffici scolastici provinciali ci sia quello di censurare l’attività, peraltro meritoria, di un singolo docente, nè di controllare il libero pensiero degli studenti; eppure il provveditore Marco Anello sostiene di aver agito secondo coscienza perché “la libertà di espressione ha dei limiti”, veicolando un messaggio in netta antitesi con l’articolo 21 della Costituzione italiana, che recita: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.»
Gli effetti dell’attività repressiva di ministero e provveditorato agli studi all’apparenza è stato quello di un boomerang: a Palermo la cittadinanza si è ribellata in piazza, non soltanto gli studenti e i docenti ma anche la società civile, una petizione on-line in solidarietà della professoressa sta raggiungendo in queste ore le 200.000 firme. Ma nulla sarà come prima: la professoressa è colpita intimamente proprio nel coronamento di una dignitosissima carriera, i genitori degli studenti temono ritorsioni fisiche sui loro figli, e ai giovani è stato inltrato l’odioso messaggio a non esporsi, non esprimere opinioni, non immischiarsi in politica.
Palermo è una città singolare, 27 anni fa sembrava avesse perso speranza quando invece ci fu un colossale risveglio di dignità. Giovedì 23 maggio commemoreremo quella data, come ogni anno all’albero Falcone, quando si annuncia la presenza dei due Ministri ai quali la repressione della professoressa voleva fare buon gioco. A tre giorni da elezioni Europee che potrebbero cambiare le sorti del governo, la presenza diventa inopportuna e ad alcuni provocatoria, anche se rientra in ruoli istituzionali.
Negli ultimi giorni il dissenso alla politica di odio si è manifestata esponendo lenzuola alle finestre, immotivatamente poi censurate. E’ un metodo di protesta che, ricordo, è stato inventato proprio in questa città. Una città che nonostante i suoi difetti sa accogliere e si distingue per la sua umanità.
RESTEREMO UMANI ANCHE IL 23 MAGGIO 2019!
Nel frattempo: Il sindaco Leoluca Orlando ha dato mandato al Webmaster del Comune di pubblicare in homepage del sito istituzionale il video del lavoro realizzato dagli studenti della classe 2E dell’Istituto Industriale “Vittorio Emanuele III” di Palermo, al centro della polemica di questi giorni.
La decisione è stata votata dalla Giunta comunale, che ha anche aderito alle iniziative di solidarietà nei confronti della docente Rosa Maria Dell’Aria.
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