Elda cap. 30, Preparativi e ripensamenti

Elda scivolò lentamente verso i preparativi del matrimonio senza avere il coraggio di fermarsi a riflettere. Da qualche parte della sua testa c’era però una particella che formulava pensieri inconsapevoli, che le diceva che non c’era gioia nei suoi preparativi, che lei non diceva di no soltanto per paura di far soffrire Augusto, di deludere i suoi genitori e di doversi pentire del suo rifiuto, che non era vero che Giulio stava zitto perché era dispettoso e prima o poi avrebbe familiarizzato col suo futuro marito, che non era vero che lei e quest’ultimo avevano delle cose in comune. Quando la sera cercava di prendere sonno, le arrivavano improvvisi nella mente squarci della sua vita futura: altri salottini, altre partite a canasta, pettegolezzi e valutazioni di gioielli; senza la Principessa non avrebbe più avuto alcuna protezione in quella famiglia. Pensava ai suoi amici, alla facoltà, ai suoi genitori, doverli lasciare soli alle loro difficoltà, vederli d’ora in poi come parenti poveri. Così le notti passavano senza mai addormentarsi e la mancanza di sonno stava diventando una malattia.

Sua madre si rese conto che il matrimonio avrebbe comportato ulteriori spese. La biancheria buona di famiglia era stata lasciata al Monte di Pietà senza che ci fosse stata la possibilità di riscattarla. Un pomeriggio madre e figlia andarono in giro fra le mercerie e i negozi di tessuti di via Maqueda, per comprare della stoffa per lenzuola da far ricamare alla nonna.

“Almeno un paio – diceva Wanda a sua figlia – giusto per non farti arrivare li senza neanche una pezza.”

Mentre indugiavano lo sguardo su merce che non potevano permettersi, Elda non resse più:

 “Sarebbe meglio che non mi sposassi…”

 “Elda! Ma che stai dicendo? Soltanto perché il lino per lenzuola è diventato tanto caro?”

 “Mamma sto parlando sul serio – disse Elda guardandola negli occhi – forse mi sono soltanto lasciata trascinare.”

“Ma che dici? Non desideriamo altro tutti quanti!”

“Non lo so mamma, sono confusa, non mi piacciono tutte queste condizioni. Ci stiamo riprendendo dalla guerra, che bisogno abbiamo di farci umiliare ancora? Poi dovrei lasciare tutto, voi, l’università, i miei amici.” –

 “Ma che discorsi sono questi? Quando una ragazza è innamorata non pensa a queste cose! Ma come ti viene in mente di buttare tutto all’aria? Come puoi pensare di rinunziare a un’occasione come questa?”

Seguirono in famiglia delle discussioni interminabili, che finivano negli strilli di Wanda e nel mutismo disarmante di Guglielmo, mentre Elda andava a chiudersi in camera a singhiozzare. Giulio, neanche di fronte agli occhi gonfi di sua sorella, intervenne mai in quella faccenda. La sua tattica fu quella di coinvolgere Elda nelle sue mille attività. La zia Teresa cercò invece di fare da intermediaria:

“Bambina mia, forse la mia vita indipendente ti ha dato un cattivo esempio. Ma credimi, io non avevo scelta, tu invece hai la prospettiva di un matrimonio invidiabile, sono anche sicura che con la tua intelligenza saprai tenere testa alle piccole prepotenze di tuo marito.”

Davanti alla zia la ragazza riuscì a distendere tutti i suoi dubbi, sbalordendosi della propria lucidità di pensiero, a quel punto l’interlocutrice dovette far crollare il muretto di perbenismo che aveva eretto per circostanza.

“Ti capisco – le disse Teresa – niente vale più della propria dignità. Le cose stanno cambiando a questo mondo, ma devi dare a quei due poveretti il tempo di abituarsi all’idea, loro desideravano soltanto il tuo bene ed erano anche disposti a mettersi da parte.”

Elda trovò finalmente la consapevolezza dell’irrevocabilità del suo rifiuto e resistette alle pressioni, ritrovando infine un sonno durevole per l’intera notte. Era bastato mettere insieme i tasselli di quella guerra, in un’età in cui un giorno può riempirsi del tempo di un anno, per ritrovarsi diversa e incapace di tornare indietro.

Fu restituito l’anello di fidanzamento. Furono dette cose terribili sul conto della ragazza, si sospettò un altro amore che non esisteva.

“Dimmi chi è!” le supplicò Augusto afferrandola per il braccio, in uno degli incontri che sarebbero dovuti servire a chiarire le cose.

“Se pensi questo allora non hai capito niente! – sbottò Elda, che poi però continuò in modo più conciliante – il problema non sei tu, è che ormai viviamo in due mondi diversi, io sono cambiata e non riesco a spiegartelo, ma non c’è nessun altro, te lo giuro!”

Chi poteva farsi una ragione del fatto che una ragazza avesse rinunziato a un tale salto sociale?

Elda provò pena per Augusto e il giovane soffrì dolorosamente. Non si sposò che molti anni dopo, quando già il referendum istituzionale e la riforma agraria avevano distrutto il mondo in cui era rimasto intrappolato.

…tratto dal romanzo Elda, vite di magnifici perdenti , di Maria Adele Cipolla

I capitoli illustrati verranno caricati ogni quattro giorni nella categoria Capitoli #progettoelda

Nella pagina Audiolibro #progettoelda si potranno ascoltare le letture di tutti i capitoli.

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