Colla, tempera e cartapesta
Velluto, tulle e seta tempesta
Ultime prove dei danzatori
E rumoreggiare in sala degli spettatori
Tromboni scaldati prima del “chi è di scena”
Quando in sala la luce scema
Sipario scostato per sbirciare la platea di stasera
Da un attore che si aggiusta la gorgiera
Passi felpati di macchinisti in graticcia
Corde tirate da possenti braccia
Fari puntati su nebbie magiche
Sorrisi sarcastici e maschere tragiche
Occhi che parlano nel buio del retropalco
Cerone spolverato di borotalco
Magico luogo della finzione
Che vede la vita da un’altra angolazione
Questo è il teatro che ci guarda dentro
Che attende da un anno il suo rientro
Il teatro che vuoto scrive pagine solitarie
Minacciato dalla pandemia e dalle derive finanziarie
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