L’altra resistenza

Storie di eroi antimafia e lotte sociali in Sicilia, di Giuseppe Carlo Marino e Pietro Scaglione, prefazione di Luigi Ciotti, edizioni Paoline.

Non potevo non apprezzare questa storia della mafia narrata dal punto di vista dei suoi eroi, quelli che io chiamo invisibili e solo apparentemente perdenti, quelli che con abnegazione hanno lottato per esiti che si sarebbero visti in un futuro lontano, o forse mai. Quelli che nonostante tutto, per dignità e senso del dovere, non si sono fatti intimidire, quelli che hanno dovuto sopportare da cadaveri l’infamia dei nemici, quelli che invece l’infamia hanno dovuta subirla dagli amici, quelli che la morte l’hanno rimandata solo di qualche anno, consapevoli che era solo una questione di tempo.

Sono due contributi distinti (di Marino e Scaglione) ma con una tesi solidale che colloca la mafia nel blocco di potere, prima latifondista poi politico (l’altra è solo il suo braccio armato), sostenendo che l’unico mezzo per sconfiggerla è la crescita culturale ed economica del quarto stato, contadini prima, disoccupati poi. L’intervento di Marino è più filosofico mentre Scaglione ci regala una cronaca puntuale, che non tralascia vicende grandi e piccole, eroi o fatti dimenticati.

Devo dire che nonostante il peso della storia la lettura è molto scorrevole (io l’ho letto in un giorno) e questo è un grande merito, soprattutto nella scrittura di Scaglione, perché ne fa un testo sia per esperti che per profani. Bisognerebbe divulgarlo nelle scuole.

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