
Un affascinante romanzo distopico scritto da due autrici che hanno scelto di assumere il nome collettivo di Francesca Vesco. La narrazione inizia nella Palermo di un prossimo futuro, in cui si prevede uno scenario immigrofobico a cui purtroppo andiamo avvicinandoci. Però il racconto, che narra di due giovani donne, si svolge su due piani temporali sovrapposti che evocano il Castello di Maredolce, un edificio islamico (adesso ristrutturato) sorto all’interno del Parco della Favara (da Fawwara “fonte che ribolle” in lingua araba), che faceva parte di un Qasr, cittadella fortificata situata in quello che ai giorni nostri è il quartiere Brancaccio di Palermo.
Nel futuro distopico il Castello di Maredolce è ormai dimenticato dall’incuria e dal tempo, mentre tra le radici umide del terreno che una volta era lambito dal lago, trova rifugio un giovane immigrato clandestino in fuga dalla guerra, drammaticamente sbarcato in Sicilia. Costui poi piomberà nella casa di una giovane donna palermitana, sconvolgendone l’esistenza, soprattutto rimettendone in discussione i preconcetti, con la sola forza della sua sofferenza. La città si trova infatti intrappolata nel panico seminato da una paventata invasione di clandestini, con leggi speciali, posti di blocco e coprifuoco.

L’altra giovane donna invece, in fuga col padre dall’inghilterra, arriva nella Palermo (Arabo) Normanna del XII secolo, multietnica e felicemente contaminata. Anche lei impara a superare la propria diffidenza subendo la fascinazione della cultura Araba, soprattutto di colui che abita il Castello di Maredolce, luogo di delizie, circondato dall’acqua, profumato da essenze preziose, colorato da fiori esotici.

Le autrici raccontano gli approcci di due impossibili amori, metafore dell’incontro-scontro dei nostri tempi, di muri da abbattere e porte da aprire, quando il mondo avrà finalmente pace.
Ho apprezzato soprattutto la ricostruzione della Palermo Normanna, nei suoi colori, profumi, abiti, in un lavoro di ricerca eccellente.

Le autrici hanno lavorato insieme per l’intera stesura, non un capitolo a testa, in un invidiabile rapporto di amicizia.
Maredolce, di Francesca Vesco, editore Torri del Vento, pagg. 271, euro 18