“Portatemi a votare per la Repubblica!”
Così aveva detto la nonna la mattina del 2 giugno, presentandosi ai suoi familiari vestita per le grandi occasioni, persino con la veletta.
Votò in quell’occasione per la prima e ultima volta nella sua vita, un mese dopo ebbe delle complicazioni polmonari dovute a un’infreddatura e morì con una settimana di sofferenze. In seguito alla sua morte la famiglia Lorenzi si riorganizzò, come se quei tre fratelli fossero stati tenuti insieme nella stessa casa soltanto dalla presenza dell’anziana madre. La zia Teresa, che era diventata ispettrice sanitaria, decise di andare ad abitare con un’amica. Lo zio Luca invece, che negli ultimi tempi si era dovuto rifugiare in Calabria presso alcuni parenti, aveva trovato lavoro nella loro fabbrica di essenza di Bergamotto comunicando poi per lettera che non sarebbe più tornato. Guglielmo era andato a trovarlo per sincerarsi che stesse bene, si era anche trattenuto più del previsto e poi era tornato dicendo che suo fratello era ben sistemato e che per fortuna non si occupava più di politica.
Wanda e Guglielmo affittarono così un piccolo appartamento con terrazzo in via Brunetto Latini, ad angolo con piazza Virgilio e via Dante, era la prima casa che sceglievano di proprio gusto e che arredavano con amore, c’era anche una stanzetta dove stava Elda in attesa della laurea e del matrimonio, mentre Giulio poteva sistemarsi nel soggiorno; di fatto però stava con altri amici in un grande appartamento nella parte vecchia della città.
Elda si laureò a pieni voti, a quel tempo non era costume festeggiare per queste cose, ma Guglielmo l’indomani volle portarla a prendere una briosce con la panna alla pasticceria Caflish.
“Sono orgoglioso di te, sei stata tanto brava… e questo ragazzo mi piace, poi suo padre è una persona per bene e la signora Emma sembra una donna semplice e dai buoni principi… sono contento di comunicare ai miei clienti che la mia figliola presto andrà sposa al figlio di un alto magistrato…” – disse l’ultima frase con una punta di autoironia.
“E’ questa l’unica cosa che ti fa piacere?” – le chiese Elda con una gomitata di scherno.
“Che c’entra, comunque dato che avete deciso di vivere con gli stipendi di quel piccolo giornale… “
“Papà, guadagniamo dodicimila lire al mese ognuno!”
“Non sarà una gran cosa quando nascerà il primo figlio, per fortuna non avrete da pagare l’affitto… a proposito, non avete paura di sembrare borghesi accettando uno degli appartamenti che Sua Eccellenza ha acquistato prima della guerra? Quella palazzina in via XX Settembre è molto elegante!”
“Papà, basta punzecchiarmi, i genitori di Pietro ci tengono ad avere la famiglia vicina, anche Ignazio e Ottavia abitano nello stesso palazzo!”
“Scherzavo… non te la prendere! Sono felice per voi, solo mi dispiace non poter fare altrettanto.”
“Io invece sono felice che tu e la mamma abbiate preso quella casa.”
“Anch’io, mi sembra di ricominciare tutto daccapo, solo che tua madre s’è incaponita ad andare a fare la commessa da Rosati.”
“Papà quello è il negozio più elegante di Palermo e poi le hanno offerto un posto da caporeparto! Del resto cosa vuoi che faccia tutto il giorno, adesso che gli americani sono andati via e non ha più il lavoro all’AMGOT?”
“Hai ragione, ma io ora lavoro bene, non c’è più bisogno… “
“La mamma ha scoperto che le piace lavorare e vedrai che sarà bravissima, ha tanto buon gusto ed è così elegante…”
“Tua madre è tanto bella…”
“Lo sei anche tu papà…” – disse sua figlia prendendolo a braccetto.
Elda e Pietro si sposarono sei giorni dopo la travolgente vittoria del Blocco del Popolo alle elezioni regionali del 1947[1]. La cerimonia fu celebrata al Municipio di Palermo il 26 Aprile del 1947. I Santelia si erano già dovuti rassegnare al rito civile in occasione delle nozze del primogenito, ma in casa Lorenzi c’era stato qualche malumore:
“Che diranno i nostri parenti, i nostri amici?” – aveva protestato Wanda.
Guglielmo, la cui frase di rimbrotto ricorrente era santo diavolone, aveva invece concluso così la questione:
“Wanda, non ti ho mai visto andare in chiesa al di fuori delle cerimonie ufficiali!”
La celebrazione fu disertata dai benpensanti, il che permise alla coppia di avere attorno soltanto le persone cui tenevano di più. Unica eccezione fu la Baronessa Modica, colei che era veramente amica di Wanda, tanto che si presentò consegnando a Elda uno strano pacchetto:
“So che tu non badi alle formalità, ah… ah… ah…“ – le disse mettendole fra le mani un vecchio posacenere sporco, con i mozziconi ancora appiccicati e avvolto in carta di giornale; era secondo lei il dono più appropriato per quelle nozze scandalose.
Wanda intercettò la scena, prese l’involto furente e in presenza della Baronessa lo buttò in un cestino. Le due non si frequentarono mai più.
La cerimonia civile non comprendeva l’abito bianco con il velo, Wanda, che già guadagnava il suo rispettabile stipendio di caporeparto, fece confezionare per Elda dal sarto La Parola un bel tailleur di shantung di seta chiaro al quale abbinò un grazioso cappello di paglia.
Il matrimonio fu frettoloso, festeggiato soltanto da confetti e spumante italiano. Gli sposi furono accompagnati al molo del Postale di Napoli, con il quale sarebbero salpati per un breve viaggio di nozze in Italia. Pietro aveva ricevuto in dono da suo padre una macchina fotografica Rolleiflex, con la quale ritrasse, dalla nave, la folla che si era radunata al molo per salutarli.
Da poco Pietro aveva ritrovato quelle foto, le aveva fatte ingrandire e le aveva appese in camera da letto. Adesso che erano anziani, Elda e Pietro si svegliavano ogni mattina accolti dagli sguardi festosi dei loro amici, che li salutavano da una distanza ridotta rispetto a quella consentita oggigiorno dalle navi moderne.
Erano facce giovani, allegre e vittoriose, erano gli amici che avrebbero continuato a frequentare per il resto della loro vita, ragazzi la cui formazione seguiva di pari passo quella di una Carta Costituzionale e avrebbero costituito una roccaforte di cultura, combattività e pulizia.
…tratto dal romanzo Elda, vite di magnifici perdenti , di Maria Adele Cipolla
I capitoli illustrati verranno caricati ogni quattro giorni nella categoria Capitoli #progettoelda
Nella pagina Audiolibro #progettoelda si potranno ascoltare le letture di tutti i capitoli.
[1] Il Blocco del Popolo però non sarebbe andato al governo perché la DC avrebbe deciso di escluderlo alleandosi con partiti minoritari di destra.